Grom, storia vera, di persone vere.

Monica

Tempo fa, mi è capitato di vedere in tv Guido Martinetti, del quale ignoravo l’esistenza. Mi sono fermata ad ascoltarlo, prima di tutto perchè si trattava di un bell’uomo e poi perchè la sua descrizione “Giovane imprenditore co-fondatore di Grom” mi incuriosiva assai. Conoscevo Grom, grazie alla mia socia, gran golosa, che frequenta tutte le gelaterie, ma con una preferenza particolare per questa. Quella sera ho scoperto che dietro questo buon gelato, c’era una storia, una storia nuova, una storia che mi piaceva. Così alla prima occasione mi sono presa il loro libro “Grom storia di un amicizia, qualche gelato e molti fiori” e me lo sono portato in vacanza. La storia di Guido e Federico mi ha accompagnato per due giorni, quelli che ho impiegato per leggerla, ma poi son rimasti lì con me e i miei pensieri. Ho avuto l’impressione di conoscerli da sempre, sentivo una certa somiglianza nei passaggi; due soci amici, lavorare di notte, no delle banche, fornitori che ti snobbano. Ma la cosa che sentivo che mi legava di più a questi due, era il sogno, il progetto, il desiderio di fare qualcosa di grande, di nuovo. Questo libro è: – una lezione di marketing per chi vuole fare un impresa nuova; – una lezione di vita per i giovani senza speranze; – una lezione di buona educazione per i manager boriosi; – una lezione di cucina per chi vuole farsi il gelato in casa; – una lezione sull’ambiente per chi ama e rispetta la terra; – una lezione di follia per chi ha ancora il coraggio di osare. Personalmente la lettura di questo libro, mi ha indotto a continuare a sognare “in grande”, a credere in ciò che voglio fare e che posso fare, a mettere a frutto le mie capacità senza risparmi, a percorrere tutte le strade legalmente possibili per arrivare a ciò che voglio, a credere che una grande amicizia da un valore aggiunto a un gran progetto. Guido e Federico raccontano senza paura le loro scelte aziendali, scelte oneste e rispettose delle persone, ci vuole coraggio oggi, loro l’hanno avuto. Insomma io ho avuto l’impressione di avere due nuovi amici e presa da questo impeto ho mandato una lettera, dando loro tranquillamente del “tu”, per complimentarmi. L’ho mandata a una semplice mail “info”, pensando che, forse se avessero avuto tempo l’avrebbero letta. Bè mi hanno anche risposto, con tono cordiale, più elegante del mio dandomi del “lei”, con un linguaggio semplice di chi scrive senza obbligo, solo per il piacere vero di farlo. Per questo credo che la storia di Grom, sia una storia vera, che vale la pena di leggere. E’ una storia che consiglio a tutti, a coloro che credono che le grandi imprese nascondano sempre qualcosa di “marcio”, agli adulti che non credono nei giovani di oggi, ai giovani di oggi che vivono con adulti che non credono in loro, a chi ha molti sogni nel cassetto, a chi non li ha perchè impari a sognare. Buona lettura. Monica

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